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update TARANTO 10 Marzo 2024

DOMENICA SERA

Domenica sera, buio in città. Cammino lungo un marciapiede. Da un palazzo dall'altro lato della strada una finestra aperta, luci all'interno. Si propagano dal secondo piano le voci di bambini, adulti che discutono, risate, qualcuno che alza la voce per farsi sentire.
Domenica sera... Mi sembra di essere ancora lì, a casa delle mia nonna materna che abitava in un vecchio palazzo d'epoca con le stanze una dietro l'altra (ma di questo forse ho già scritto altre volte). La domenica sera era prassi andare a trovarla.
Lo facevano tutti i suoi figli, sei in tutto con i rispettivi consorti e nipoti. Chi arrivava dalla mattina, chi per pranzo, chi dopo pranzo... chi per cena.
E la scena era proprio come quella che immagino presentarsi dietro la finestra aperta del secondo piano. Un tavolo intorno al quale qualche adulto discute, un capannello in cucina, le discussioni che s'intrecciano, i bambini intorno a parlare e giocare tra loro, qualcuno che s'intromette, qualche adulto che ride o lo rimprovera. Se arrivava o andava via qualcuno tutto si fermava per un attimo.
La domenica sera non mancava mai niente a nessuno se stavi a casa della nonna.
Una fetta di pane inzuppata, qualche pomodoro, sale e poche gocce d'olio! L'acqua del rubinetto per tutti, il vino del paese per i più grandi. Gli avanzi riscaldati del pranzo, qualche volta le pizzelle portate tra i fogli di carta!
Le voci che si rincorrono, niente televisore, niente telefono che ti risucchiava aria viziata e se chiudo gli occhi quelle voci ritornano indietro tra le labbra dei mie zii, quelli che non ci sono più, quelli che non vedo più, tornano da mia nonna, da mia madre, da mio padre che si alza e fa cenno che dobbiamo andare perché tornare a San Vito sembrava un viaggio e domani era di primo turno.
Domenica sera, cammino e non sento più niente, buio, luci spente dietro finestre chiuse.


T.N.S.F.

PRONTO SOCCORSO II - Mentre aspetto un gruppetto di ragazzini entra ridendo e scherzando. Uno di loro è diventato padre... dubito sfiori i ventanni! Più tardi gli incontro mentre salgo le scale per andare al reparto, loro stanno scendendo e il neo papà risponde ai numerosi messaggi di auguri ricevuti su whatsapp <Grazie Amò!> <Tante grazie Amooo> <Ohhh e vist Amò?!> <Onest Amò>

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