update TARANTO 04 Agosto 2024
T.N.S.FERRAGOSTO
14 Agosto sono in ammollo all'inizio di viale del Tramonto, non chiedetemi perché, magari ci scrivo su uno spinoff.
Nell'acqua calda di pochi centimetri tanta gente cerca vanamente refrigerio.
Sulla spiaggia iniziano i preparativi per la "nottata", due vigili urbani controllano con poca convinzione che non vengano consumati abusi edilizi con tende e gazebi vari. La situazione non è più come qualche anno fa, dove a quest'ora la spiaggia si era già trasformata in un campo di sfollati dal senso civico.
Qui inizia il vero racconto, che a scriverlo qualche giorno dopo, con lucidità, sembrerebbe davvero un incontro racìvvicinato del terzo tipo, se solo ci credi agli extraterrestri di Taranto!
Poco distanti dalla mia postazione in acqua tre coppie, giovani, giovanissime... In un range di età che va dai venti ai trentanni, ma più vicini ai 20.
Tutte hanno già un figlio o una figlia... Una bambina giusto per restare nei luoghi comuni si chiama Soraya.
Le ragazze si fanno un selfie, i ragazzi parlano tra loro, i bambini rompono e schizzano incontrollati gli altri bagnanti.
Ad un certo punto uno di loro riconosce sulla spiaggia un amico, esce dall'acqua e ci va a parlare. Non so quanto tempo passa.
Io mi vado a fare una nuotata e resto un po' più al largo dove l'acqua sembra solo più fresca.
Quando rientro i ragazzi parlano con la fidanzata/compagna/moglie di quello che è ancora sulla spiaggia con il conoscente.
<Oh cert che (non ricordo il nome) è proprjè nu strunz? Hamm venut a mar p'sta nziem e s'ne vè cull'otr?> La ragazza lo giustifica <E c'è vuè da me, ca no s vedev da nu sacc d timb!> E il tipo insiste <E c'è m ne futt a me! Aviss vnut a mar cu idd!... No cà non ammà sta nzem... No val nind!> Questi apprezzamenti vanno avanti, in un primo momento sinceramente credevo che il tipo scherzasse, con toni pesanti ma scherzasse... Invece la cosa l'ha infastidito, innervosito e toccato nell'orgoglio sulla base di non so bene quale dinamica e protocollo dei rapporti umani.
Quando il tipo finalmente torna, a parer mio da una normalissima chiacchiera con un amico e per di più con una lattina di birra che il tipo sotto l'ombrellone gli aveva offerto e che lui voleva condividere con i suoi amici il tipo in acqua ricomincia < Ohè, No val nind. Amm vnut p sta nziem a mar e te ne sciut?!> Tutto allontanandosi nell'acqua più alta. Il tipo con la lattina in mano lo segue e un po' quasi si giustifica, borbottano la tensione è alta, per un attimo ho creduto in una scazzottata, invece, a questo punto incredibilmente un pizzicotto alla guancia, un buffetto, un sorso di birra a brodo... E ritornano verso riva.
<Comunque n'amma scè. Hammà scè pigghjà a carbonell> <C'è or sò?> fumano in acqua, borbottano ancora... Poi improvvisamente il tipo con la lattina si rivolge alla ragazza<Ohè (non ricordo il nome) Oscjè tu t n've a cas...> La testa mi scoppia, non riesco più a seguire le loro logiche a dare una spiegazione umana alla vicenda, che si contorce su se stessa come le spire di un serpente velenoso che si morde da solo e cerca anche di strangolarsi e la tipa per contro <Vabbè!!M n torn cu pullman!> Poi rivolgendosi alle altre ragazze <C'hammà vnt a fà a mar? P sta cingue minut!>
I ragazzi si allontanano di nuovo, <Ohè n ste sciam...Maniscit!> A questo punto salgono su una barca in legno ormeggiata poco distante, i due litiganti, la ragazza e la bambina.
L'altro ragazzo resta in acqua con le altre due ragazze e i bambini che non so che fine abbiano fatto, a questo punto potrebbero essere arrivati a lido Arenile, che rivolgendosi all'amica sulla barca, ridendo <M raccomand! Scriv' mo sc'arriv!!> E la tipa sulla barca scoppia a ridere.
La barca si allontana mentre l'elica del motore apre l'acqua con onde lineari, come una spaccatura, la stessa spaccatura presente nella mia testa, solo che il mare dopo poco torna piatto mentre nella mia testa c'è ancora una spaccatura che separa di netto i due mondi mentre il veleno tracima e probabilmente il serpente è finito sulla carbonella.
T.N.S.F.
OFFERTA SPECIALE - Una giovane coppia al supermercato, lei prende da uno scaffale (l'ennesima confezione di un prodotto in offerta) evidentemente cosa già fatta nei giorni precedenti, il compagno vedendo il numero delle confezioni nel carrello esclama <Amò, angor? Ma stumacat stu cos!>
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