Non ho una grossa simpatia per la cittadina leccese, ma questo è risaputo, ma devo fargli i complimenti per essere riusciti a trasformarla in una rinomata metà turistica estiva di massa per giovani e giovanissimi, un po' come la riviera Romagnola o la sempre verde Ibiza o la recentissima Pag in Croazia.
Certo questo impegno ha modificato credo non poco la vera natura del posto appiattendo il tutto al classico non luogo pieno di format e stereotipi.
Ogni anno esce la notizia del blitz della Guardia di Finanza che trova ragazzi stipati ovunque, case con quattro posti letto in cui ci dormono in otto, box auto affittati (a nero) come monolocali, che ormai non si sa più se sia vera o meno. Devo dire però che in quelle poche ore che ho trascorso li di orde di ragazzi che arrivavano con i trolley al seguito in cerca della loro sistemazione su googlemaps ne ho visti moltissimi così come tantissimi andavano via verso gli autobus o le navette per chi sa dove.
Lungo la via del centro è tutto un fiorire di H24 e locali con i divanetti e le ceste con alcool, bevande varie da mixare e candelotti scintillanti, nel centro storico localini ovunque, dal più sofisticato al meno impegnativo e c'è un via vai continuo, dalla mattina alla sera, sul lungomare a sud una sorta d'infinito luna park, giostre vere e proprie, baracche di souvenir, truck food per la fame più nera, poi ancora altri locali, uno dietro l'altro, ora sembri di essere in sud america 20 metri più avanti da un'altra parte, poi iniziano gli stabilimenti balneari dove al calar del sole si fa anche serata e c'è una gioventù che scorre fluida da una parte all'altra a piedi o con una quantità inverosimile di biciclette a noleggio che trovi ovunque (mezzo ideale per muoversi) anche di sera riuscendo a pedalare tranquillamente con gli stivaloni ai piedi (almeno le ragazze).
E se non bastasse tutto questo, un festival continuo al parco vicino allo stadio dove ogni sera c'è qualcuno, tra i main sponsor la birra grezza puglieeese che trovi ovunque, dal chioschetto più illegale al locale più di tendenza.
Un delirio fino a notte fonda, gruppi che si accalcano al distributore automatico di sigarette e poi montano di corsa sui bus che portano alle discoteche più lontane, testosterone che si spezza con le mani, ragazze in mini abiti e borsettine a tracollo e ragazzi a petto nudo che intonano cori da stadio, coppie che si guardano negli occhi a cuoricino ma domani è un altro giorno.
E mentre tutto questo monta vedo coppie mature, famiglie con ragazzi adolescenti o con bambini ancora più piccoli e mi chiedo ma che cazzo ci fanno qui?
Puoi noleggiare la barca per fare un giro, puoi mangiare bene, c'è un bel mare indubbiamente ma mi sembra che tutto questo sia passato in terzo piano e queste attività siano sempre soffocate da tutto il resto.
Una striscia blu continua e vigili che non ti fanno fermare la macchina neanche se hai perso le ruote.
Io non resisto e ad un certo punto mi sposto 5 km (solo cinque chilometri) nell'entroterra dove invece ritrovo quella Puglia autentica lenta e discreta, in uno spettro umorale dallo snob al paranoico.
Silenzio, strade vuote (saranno tutti giù al mare), più case chiuse (quasi in stato di abbandono) che quelle abitate.
Un torneo di calcetto ai campetti sotto la chiesa dove giocano bambini dai 5 anni in su, delle imponenti luminarie per una festa patronale autentica (tra 15 giorni) e non perché sono una cosa per il tuo instagram, un bar gestito da una signora anziana, dove ai tavolini anziani giocano con le carte parlando uno slang sincero e bevono birra dreher davanti ad un muro di cartoni tipo amplificatori marshall.
Alla fine trovo anche un ristorantino fighissimo, mangiando nel giardino di una vecchia casa buonissimi e moderni piatti a base di pesce ad un prezzo più che onesto!
Poi potrei salire su un trenino ma nei miei pensieri all'incontrario va.
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