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update TARANTO 01 Aprile 2024

PRONTO SOCCORSO LONG STORY

Ed eccomi al pronto soccorso dell'ospedale di Taranto, che potrebbe essere il pronto soccorso di un ospedale di una qualsiasi città, trincea di guerra tra la disperazione, il bisogno ma anche l'arroganza e la maleducazione e il personale bersaglio senza armatura sulle prime linee degli sprechi, dei tagli e della malasanità stratificata.
La vita e la morte s'incontrano e ballano di continuo e tu se non hai perso la lucidità puoi guardare con distacco quello che succede.
Dall'arrivo in ambulanza di mio padre in codice rosso, mi fanno aspettare fuori in una grigia mattina ventosa.
Non so quanto tempo è passato sulla panchina in cima alle scale mentre i piccioni entravano e uscivano da un buco laterale della pensillina metallica.
Arriva gente e gente continuamente cerca di entrare per avere notizie e aggiornamenti sullo stato dei propri cari. tra il vociare e il lamentarsi sento il ticchettio delle zampe dei piccioni sopra la mia testa all'interno della pensillina metallica e penso allo schifo che nasconde.
Mi chiamano entro, mi portano all'interno della sala pronto soccorso dove mio padre semi incosciente giace sulla barella, mi dicono che la situazione è grave, che al momento l'hanno stabilizzato e quali sono gli esami che faranno quanto prima.
Mi fanno uscire. Dopo poco i vigilantes cacciano fuori due signore che si erano imbucate dall'ingresso dell'ambulanza restando abusivamente di fianco alla barella del loro parente dietro la tenda.
Non sono un dottore e non so molto di medicina, quindi nella mia preoccupazione e disperazione mi affido pienamente a persone sicuramente più competenti di me. Cosa che peò non fanno tutti, qualcuno è impaziente si lamenta, non vuole aspettare, minaccia già di chiamare le forsze dell'ordine... Come se il loro malato fosse l'unico all'interno di un reparto, che visto con i miei occhi invece era pieno. Nell'accettazione invece uno stuolo di codici meno gravi che sicuramente avranno tempi d'attesa più lunghi perché davanti a loro c'è sempre qualcuno di più grave che può a ragione passare avanti. Loro sono i più impazienti di tutti.
Arriva un ragazzo dell'est che si tiene l'addome come se avesse ricevuto una sciabolata, entra e dopo poco inizia a gridare come un pazzo. Pretende cure immediate, la sua voce si sente da fuori...
Mi richiamano dentro ed iniziano a prospettarmi vari scenari ed espormi varie diagnosi, anche alle più improbabili e drammatiche non faccio polemiche. Seguiranno altri esami.
L'urlatore dell'est mentre esco nuovamente viene riportato alla calma da un paio di vigilantes e dei poliziotti. Per chiudere rapidamente questo discorso alla fine risulterà avere soltanto un forte mal di stomaco per una non meglio specificata indigestione!!
Alcune persone che sono li con me dalla mattina iniziano a crollare mostrando insofferenza, vedo entrare e uscire le più variegate persone, dai distinti ed eleganti signori, alla povera gente, alla feccia umana!
Mi richiamano, mio padre verrà ricoverato, ad ulteriori analisi tac, contrasti, e non mi ricordo cos'altro sono più chiari e dettagliati, non sono sereno ma sono sempre calmo, sempre pronto al peggio.
Di nuovo fuori mi chiameranno per dirmi in quale reparto sposteranno mio padre.
Passeranno quasi due ore senza che nessuno mi chiami, ma non penso che si sono dimenticati di me, aspetto perché è questo che adesso devo fare.
Dopo due ore e mezzo però chiedo se è possibile avere delle indicazioni. Il vigilantes dice di domandare all'accettazione quando non sono impegnati... Tra arrivi in ambulanza, persone che entrano a piedi è praticamente impossibile e mi sembra quasi indelicato chiedere qualcosa... Una ragazza registra un arrivo, da informazioni per compilare un modulo ad un altra persona, risponde al telefono ad una collega e nel frattempo sta misurando la pressione ad un signore seduto dietro il desk.
Una trincea nella trincea. Non riesco a fare nessuna domanda, dopo un'altra buona mezzora di attesa mi chiamano dicedomi di andare al secondo piano nel reparto di medicina per il ricovero.
Da qui poi si aprirà una nuova fase che durerà oltre un mese.
La vita la morte la disperazione i tagli la malasanità l'attesa. Se vai al pronto soccorso devi essere pronto a tutto e devi affidarti al lavoro e alla competenza di chi ci lavora. Certo non sempre le cose vanno bene, non fanno i miracoli e probabilmente tra quelli che sono li dentro non tutti sono il massimo.
Per quello che ho potuto vedere io le cose possono funzionare meglio se non aggiungi tensione e impellenza in più ad un lavoro non facile e in perpetua emergenza.
Mio padre al momento sta molto meglio è arrivato al pronto soccorso che era quasi morto e dal pronto soccorso hanno iniziato a riportarlo verso la vita.
Si, io al pronto soccorso mi sono trovato bene, ma non credo che ci vorrei tornare ancora.

T.N.S.F.

PASQUA AL CIMITERO - Domenica di Pasqua al cimitero e più tardi rispetto al mio consueto orario, per questo mi tocca affrontare una folla che normalmente non incontro. Nel corridoio una ragazza seduta sulla panchina dice alla signora che sta pulendo la lapide di un parente. <Stamattin u prevt da chies ha squasciat na decin di ueve di pasc e l'ha dat all' piccinn' ca stavan a mess> <E' vist' aù pret...> <Quella al cioccolat fondent, era nu'burr>

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